Fiore simbolo dell’edizione di VerdeMura 2025, il narciso è uno dei simboli della
primavera sia in giardino, sia in natura. Pianta da sempre considerata benaugurante
perché legata al ritorno della bella stagione è fra le bulbose più facili da coltivare e
più longeve. Ha bisogno di pochissime cure e tende non solo ad aumentare la
consistenza dei gruppi per la produzione di nuovi bulbilli, ma anche a riprodursi da
seme.
Quello dei narcisi è un mondo articolato che non poche discussioni in passato ha
provocato fra i botanici. Oggi il genere conta ben tredici le divisioni secondo la
classificazione, adottata in tutto il mondo per non generare confusione, è quella
approvata dalla Royal Horticoltural Society. All’atto della registrazione ogni narciso
oltre al nome presenta un numero che corrisponde alla divisione cui è assegnato
dall’ibridatore e sigle formate dal nome in inglese del colore dell’intero fiore o delle
sue parti (quindi W per white, bianco, Y per yellow, giallo e così via). Tale
nomenclatura definisce l’aspetto originario della varietà poiché se coltivata in luoghi
diversi o sottoposta a condizioni differenti, il suo colore può variare passando, ad
esempio, dal rosso all'arancione. Tutto questo è necessario perché il mondo del
narciso, come quello della botanica in genere, è un mondo in divenire per le nuove
conoscenze e le nuove cultivar che ogni anno appaiono sul mercato.
I narcisi qui esposti, ognuno chiaramente classificato, sono frutto del lavoro di
Pedro Minto e Christian Shejbal che tutti identifichiamo con Raziel e Floriana
Bulbose. Presenze costanti a VerdeMura e a Murabilia, appassionati araldi del fare
giardino con i bulbi, in ogni possibile forma, colore, stagione e declinazione. Un
grazie alla loro disponibilità.