L‘ambra è una resina fossile che a volte conserva piccoli invertebrati e insetti, funghi, licheni, nonché frammenti vegetali, ma questi ultimi sono molto rari infatti le inclusioni di piante superiori nell’ambra baltica rappresentano solo dall’1 al 3 per cento di tutti i reperti che documentano esseri vissuti dal Triassico in poi ossia antichi fino a 252milioni di anni fa.
I frammenti botanici in ambra sono inoltre molto piccoli superando molto raramente i 15millimetri di diametro. Per questo il fiore del Museo di storia naturale di Berlino di 28 millimetri di diametro rappresenta l’esemplare più grande conosciuto.
Fu scoperto nel 1872 in una miniera nella zona di Königsberg, la città in cui visse Immanuel Kant, che allora si trovava in Prussia mentre dopo la fine della Seconda guerra mondiale ha cambiato nome in Kaliningrad, l’enclave russa sul mar Baltico fra Polonia e Lituania. L’esemplare appartiene al tardo Eocene, l’era geologica da circa 37 a 33,9 milioni di anni fa.
Nel 1872 la pianta fu ritenuta appartenere al genere Stewartia una teacea vicina alla Camelia. Lo studio della morfologia del fiore e dei suoi pollini al microscopio ha consentito alla ricercatrice Eva-Maria Sadowski di riclassificare la pianta dopo 150 anni in modo corretto. Si tratterebbe di una specie estinta di un Symplocos un genere di arbusti non più presenti in Europa ma diffusi nell’Asia orientale moderna una prova importante a favore dell’ipotesi che l’antica Europa di 35 milioni di anni fa era una zona molto più mite rispetto alle epoche umane.